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15 gennaio 2013

Un senso a questa vita: il buddismo

Alcuni non ne sentono il bisogno ma io un bel giorno mi sono deciso: ho dato un senso alla mia vita...
Sono di estrazione cattolica, mi hanno battezzato appena nato, mi hanno fatto seguire la catechesi ed infatti mi sono cresimato ed ho fatto anche gli scout.

il simbolo della Soka Gakkai (1)
Da adulto devo dire la verità mi sono un po allontanato dalla religione cattolica ma sono rimasto un credente anche se non andavo in chiesa. Con il passare degli anni sentivo sempre piu il bisogno di credere in qualche cosa di vero, autentico che desse un senso a quello che stavo vivendo al di fuori di tutte le ipocrisie che attanagliano la vita consumistica di cui oramai ero diventato succube tanto da assumere uno stile di vita quasi privo di efficacia, basato molto sulle apparenze, sui soldi o sul divertimento oltre il quale non andavo, al di la c'era solo un vuoto interiore, una solitudine che mi struggeva il cuore e tanti se e ma perchè mai risolti. Cercavo qualcosa che fosse al passo con i tempi e non avevo la piu pallida idea di dove trovarla. Fu cosi che un giorno mio fratello, grande cattolico e credente, mi propose di andare tre giorni ad una riunione per giovani ad Assisi, in Umbria. Mi disse che il vitto e l'alloggio sarebbe stato offerto dalle suore e che ci sarebbero andati ragazzi da tutta Italia ad ascoltare i discorsi di alcuni frati molto carismatici. Cosi dettato un po dalla curiosità e dalla noia decisi di andare. Fu molto interessante ascoltare quei frati veramente aggiornati sulle problematiche odierne tanto che a mia insaputa i loro discorsi mi colpirono particolarmente e mi fecero entrare in una profonda crisi esistenziale: alla fine dei tre giorni tornai in ufficio ma avevo chissà perchè un forte senso di disorientamento ed di svuotamento. Allora forte dell'esperienza appena vissuta decisi di riavvicinarmi alla religione cattolica ed inizia ad andare ad alcune riunioni a Roma dove parlai con alcuni preti raccontandogli della mia crisi, loro mi spiegarono che Dio aveva deciso di toccare le corde piu intime della mia anima come se mi avesse riacciuffato per i capelli per condurmi sulla retta via ! Mi dissero pero che se avessi voluto diventare un vero cattolico sarei dovuto rimanere assolutamente casto fino al giorno del matrimonio. Quest'ultimo punto mi bloccò moltissimo in quanto non sarei mai e poi mai riuscito a seguirlo cosi decisi per rispetto di questa religione e per onesta nei confronti di me stesso di abbandonare mio malgrado la via della religione cattolica ripiombando inevitabilmente nel nulla.

Dopo qualche tempo tramite delle amicizie che avevo mi consigliarono di iniziare a frequentare delle riunioni sul buddismo. Ne avevo gia sentito parlare almeno sette o otto anni prima ma non mi ero mai interessato poichè vittima della superficialità. Queste riunioni erano molto interessanti, mettevano in empatia le persone che vi partecipavano che oltre a fare delle profonde discussioni recitavano anche un mantra introspettivo...ci presi gusto e mi resi conto che esistevano tantissime persone con il mio stesso obiettivo e che questo buddismo in realtà era molto diffuso a dispetto delle mie aspettative.

Oggi sono diventato un buddista, mi sento di aver fatto diversi cambiamenti rispetto a quando non lo ero, mi sento di aver trovato un filo da seguire che mi porta sempre a delle spiegazioni sensate, mi sento di avere molto più rispetto delle persone e dell'ambiente che mi circonda, mi sento di riuscire a trovare la forza e l'energia positiva che mi aiutano ad affrontare al meglio la vita di tutti i giorni. Il buddismo di cui parlo è quello della Soka Gakkai (in giapponese vuol dire "società per la creazione di valori") che si basa sulla legge di causa ed effetto secondo la quale ogni causa che noi poniamo è seguita da un effetto che potrebbe rimanere latente per molto tempo per poi manifestarsi. Quindi è buona prassi impegnarsi per mettere il piu possibile cause positive nella propria vita e non negative altrimenti gli effetti sarebbero devastanti. Facendo del buddismo la mia filosofia di vita sono riuscito a fare quella che viene chiamata Rivoluzione Umana (fonte Instituto Buddista Italiano Soka Gakkai) .

(1) Il simbolo della Soka Gakkai è rappresentato da un fiore di loto stilizzato che nel buddismo ha un significato intrinseco. Come il fiore di loto nasce dal fango cosi bello e splendente allora la buddità puo emergere senza cambiare la natura dell'uomo, senza annullare gli impulsi negativi e le sofferenze, bensi trasformandoli.

Per la cronaca in molti hanno aderito al buddismo come ad esempio il calciatore Roberto Baggio e la cantante Tina Turner...


4 commenti:

  1. ciao Mauro, bellissima la tua ricerca di qualcosa (anzi Qualcuno) che dia senso alla vita. Mi spiace solo che Ti abbiano portato a credere che essere cristiani vuol dire solo rimanere casti fino al matrimonio. La religione cristiana è qualcosa di molto più profondo e molto più bello. La castità è un aspetto importante ma non il più importante (poi provo a spiegare perché, a mio modesto parere). Non a caso quando chiesero a Gesù: "Maestro, qual è il più grande comandamento?". Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande ed il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso". La castità è importante perché comunque implica una scelta di correttezza versa la persona alla quale si decide di dedicare la propria vita (anche quando ancora non la si conosce, prima del matrimonio). Ma la cosa più importante per essere cristiani, a mio parere, è sentirsi figli di Dio. Ritornando alla risposta di Gesù, difatti, la vita, per me, acquista senso solo nel rapporto di amore con chi ce l'ha donata. Dio non è un nostro nemico, un impostore ma un amico, un padre, con cui affrontare un cammino che a volte può sembrare difficile, impossibile (penso alle delusioni, al dolore, alle sconfitte) ma alla fine ci riserva sempre grandi gioie. Lo abbiamo sperimentato tutti, e se non è ancora capitato, di sicuro stiamo per sperimentarlo. Dio è un creatore, ha inventato un mondo con tante cose belle ed ha deciso di affidarlo in "gestione" a noi uomini. L'unica cosa che ci chiede è gestire tutto questo (ben di Dio) con i suoi criteri (l'amore e il dono) e ci lascia la libertà di scegliere se farlo o meno. In parole povere ci chiede di essere suoi amici, di essere come Lui (ci ha fatto a sua immagine e somiglianza). La cosa bella è che Lui è sempre pronto a perdonarci quando perdiamo di vista tutto questo... iniziamo a seguire altre strade. Capita. Quando, come per incanto, decidiamo di tornare sui suoi passi(confessione) lui è lì pronto a farci ripartire da zero (parabola figliol prodigo). Personalmente trovo che tutto questo sia stupendo. Anche io ho un trascorso buddista. Apprezzo molto il buddismo ma me ne sono allontanato perché il "distacco" che propone ha in se una sorta di allontanamento dal mondo basato che ha un non so che di pessimismo verso la possibilità che il mondo e la vita offrano la possibilità di essere felici... Il cristianesimo invece ci invita a vivere il mondo, nella gioia e nel dolore, che ha sempre grande significato per la nostra crescita soprattutto nella capacità di amare e distaccarci (rimando attaccati al mondo) da noi stessi. Per quanto riguarda preti e suore... beh... io penso che non sia il loro esempio a doverci far decidere se vale la pena o meno essere cristiani. La proposta ce la direttamente Dio, che è venuto su questa terra, ha vissuto (sofferto e gioito) come noi. I sacerdoti servono soprattutto a dispensarci i sacramenti, ossia dei doni che Dio ci fa e che ci permettono di entrare in contatto con Lui anche ora che siamo su questa terra. Penso alla comunione (la possibilità di mangiarlo, di gustarlo, alla confessione, la possibilità di chiedere perdono e ripartire). E la forza dei sacramenti nella nostra vita prescinde dal comportamento di chi ce li amministra. Detto questo: i sacerdoti in gambissima sono molti di più di quelli che si sono lasciati andare... E cercando un po' se ne possono trovare tanti con cui farsi una bella chiacchierata... Io ho iniziato così 10 anni fa e non sono più tornato indietro...
    Grazie per aver realizzato questo blog... Solo ora capisco che è una grande occasione per dialogare tra amici soprattutto quando la vita porta a vivere a km di distanza. Renato Piccoli

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  2. Caro Renato, leggendo il tuo intenso commento non ti nascondo che mi sono commosso...convengo che collegarsi alla cattolicesimo solamente per via di un voto di castità è riduttivo. Comunque ritengo che la cosa piu importante per ognuno di noi, a prescindere dalla religione, è lo spirito di ricerca interiore che spinge l'uomo a dare un senso positivo e costruttivo alla propria vita al fine di un mondo migliore. Se ti va continua a seguirmi e soprattutto grazie per la tua apertura al dialogo. Un abbraccio.

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  3. Questo intervento del signor Piccoli e' pura propaganda...il buddismo e' cosi invece il cristianesimo e' cola'.
    Questo bravo ragazzo non ha parlato male della religione cattolica,ma ha semplicemente espresso la sua non-sintonia con quanto proposto da alcuni operatori religiosi.Quindi qui non si e' giudicato la religione in toto ma una proposta ben specifica.Invece Lei signor Piccoli e' stato un tantino,se mi permette,politicamente scorretto quando afferma sul buddhismo:
    "il distacco che propone ha in se una sorta di allontanamento dal mondo basato che ha un non so che di pessimismo verso la possibilità che il mondo e la vita offrano la possibilità di essere felici...",accusando di fatto,sempre secondo i suoi "imparziali criteri", una religione nella sua totalita' efacendo passare in il messaggio che e' portatrice di infelicita'.
    Suleyman Pasha'

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  4. E' vero e' molto intenso e veritiero questo messaggio di dialogo di Renato.
    E' importante dissipare le nubi per poter gioire del Sole.
    Una grazie sentito anche a Mauro per condividere esperienze cosi profonde e personali.

    Luigi D.

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